sabato 10 aprile 2010

I premiati del Premio Internazionale di Cattolica




E' finito il mio lavoro di giurata del Premio Internazionale di Cattolica. Serata finale sabato 24 aprile alle 21 nel bellissimo Teatro della Regina.
Sarò anch'io sul palco a premiare.

Nella sezione libri editi the winner is "LA CROCE E LA SFINGE " del giornalista del Corriere della Sera PIERLUIGI PANZA.

Nella sezione poesia primo classificato RODOLFO VETTORELLO con “IL PENSIERO DEBOLE"

Nella sezione narrativa FEDERICO BERNABE' con "LA BELLA ORTENSIA"

Nella sezione narrativa - romanzo inedito in lingua italiana ANTONIO SCARDINO con “AMARA STELLA

Nella sezione Testo inedito di canzone ROBERTO GENNARO con “DI AVERTI”


Premio speciale Athos Lazzati, prima classificata LELLA DE MARCHI con “LA SPUGNA”

Premio alla carriera a
ALESSANDRO QUASIMODO (ATTORE E REGISTA)
GIUSEPPE BENELLI (PRESIDENTE PREMIO BANCARELLA)
GIANCARLO TRAPANESE (GIORNALISTA VICECAPOREDATTORE RAI)
LUCIO LAMI (GIORNALISTA PRESIDENTE ONORARIO PEN ITALIA)

Premio Pegasus per gli operatori culturali a
ROBERT DI MARI (DIRETTORE PORTALE LETTERARIO MANUALE DI MARI)
STEFANO DE MARTINO (PATRON PREMIO LUNEZIA)
MARIA LAMPA (ORGANIZZATRICE “INCONTRIAMOCI TRA LE RIGHE”)

Complimenti a Roberto Sarra, caro amico, scrittore, poeta e saggista di talento, vulcanico e geniale patron dell'evento per la straordinaria capacità organizzativa e per la sua contagiosa passione per un evento letterario che sta diventando sempre più importante.

Saluto con affetto la giuria, presieduta dal grande giurista Cesare Rimini, in particolare la cara Marina Pratici che non vedo l'ora di riincontrare a Cattolica, come tutti gli altri del resto, in questa splendida famiglia che ho trovato nella bella e calda Romagna.

Per altre informazioni cliccate su http://www.associazionepegasuscattolica.it/index.html

Sguardi di innocenza di Roberto Sarra


E' da poco uscito in tutta Italia il nuovo libro del mio carissimo amico Roberto Sarra "Sguardi di innocenza".
Roberto ha, tra l'altro, vinto da poco il prestigiosissimo premio "Molinello" nella sezione narrativa- primo premio della Giuria.

Di seguito riporto la nota critica riportata nel suo bellissimo libro.


“Lasciate che i piccoli vengano a me” (Marco 10,14)

Il mondo dei bambini è un grande mistero per gli adulti. Cosa si cela dietro i giochi, le ingenuità e le piccole astuzie, i sorrisi e i bronci, tutte le sfumature di un pianto di un cucciolo di uomo?
Gli uomini ad un certo punto della loro vita, sembrano bere dalle acque mitologiche del Fiume Lete dimenticando colori, sapori ed emozioni di un età dell’oro che sembra non essere mai esistita, diluita in un ricordo che è più simile ad un sogno.
Roberto Sarra, in questo suo ultimo lavoro letterario, si veste da Virgilio e ci conduce in un viaggio in un mondo perduto, con grande delicatezza e autentica partecipazione emotiva, adottando lui stesso gli occhi di un bambino.
Il suo sguardo tuttavia non si posa solo sull’universo colorato, tutto da scoprire, che dovrebbe essere il piccolo paradiso di ogni bambino, il giardino fiorito dei perché, dello stupore, del candore, da preservare e proteggere come un tesoro prezioso.
La penna di Sarra, con pudore e delicatezza, ma anche con il coraggio di chi non nasconde le verità del nostro tempo, va a indagare l’infanzia violata, quella in cui sempre più spesso, gli “sguardi di innocenza” vengono offuscati o addirittura accecati, dalla malizia brutale degli adulti. Gli stessi che dovrebbero essere i garanti, i custodi dei loro piccoli simili, per insegnare loro a volare e a trovare la propria traiettoria nella vita.
Perché un bambino soffre? E come soffre? Cosa prova?
Il processo di immedesimazione dell’autore è profondo, sentito.
Si percepisce un dolore autentico nel racconto di vicende che non dovrebbero mai accadere, ma che esistono e molto spesso sono sotto gli occhi di tutti, coperte dal velo dell’indifferenza del nostro tempo. La tragedia dell’abbandono, i bambini mutilati per toccare le coscienze di chi ha la coda di paglia dell’opulenza, la vergogna del commercio di organi e quella altrettanto grave dello sfruttamento sessuale. Argomenti di cui si parla a mezza voce, facendo finta di non sapere, di non sentire, di non vedere, perché sono verità scomode.
A parlarne, in questo libro, sono i bambini stessi, in cui si incarna la straordinaria sensibilità di Sarra che racconta i loro drammi con una voce stupefatta, consapevole e dolorosa, ma allo stesso tempo con rispetto e con una partecipazione commovente.
Giacomo, Banek, Alex, Paulette, Ahmed, Saliù, Michael, Elena, sono bambini simbolo di drammi di questo oggi cinico, che non potrebbero parlare se lo scrittore non lo facesse per loro e non ci regalasse le loro testimonianze.
Eccola scorrere questa lieve ma intensa scrittura, anche nei corridoi degli ospedali, dove tanti piccoli trovano anche in un semplice gioco o in un sorriso di un padre un motivo di vita, o nella mente misteriosa di un bambino autistico, o nelle lacrime di una bambina picchiata dalla persona che più di ogni altra dovrebbe prendersi cura di lei, un genitore.
Zone d’ombra di un’umanità che sembra aver perso di vista la propria anima.
Un mondo senza domani è un mondo già finito. E il domani vive proprio in quegli sguardi di innocenza che Roberto Sarra ha incrociato con il proprio, adulto, di autore di talento in un libro che è un atto d’amore verso il mondo dell’infanzia e che, nonostante le forti tematiche trattate, lascia nel cuore un grande sentimento di speranza.

Giusy Cafari Panico

Per altre informazioni sull'autore e sul libro rimando al suo sito
www.robertosarra.it