domenica 24 giugno 2012

27 giugno - Cercando Scirea a Bologna, ore 18!



Mercoledì 27 giugno alle ore 18, presso Mel Books Store di Bologna, avrò l'onore di presentare il romanzo "Cercando Scirea" (Castelvecchi Editore), dello scrittore e  caro amico Gianluca Iovine, assieme a Riccardo Comastri.
E' un grande piacere per me immergermi con Gianluca in un periodo, quello degli anni 80, in cui ero veramente una fanatica di calcio.
Compravo tutti i giorni la Gazzetta dello Sport e non esagero se dico che vivevo di calcio.
Il calcio era qualcosa che mi univa a mio padre, che avrei perso proprio nel 90, e anche un modo per sfuggire ai miei problemi adolescenziali, e dalla noia di una città di provincia che all'epoca mi proponeva solo pomeriggi solitari.
Il mio idolo... era Franco Baresi! Dire che lo adoravo era poco... Era parte del mio mondo, assieme al mio Milan. Lo sanno tutti quelli che mi conoscono.  Ognuno ha le sue ossessioni e i suoi miti, no? ;)

Sembra strano anche a me adesso ripensare a quei tempi.
Considerato che da anni non vedo più una partita per intero.
E strano ancora che parli di un altro libero, forse il rivale nella classifica dei più grandi liberi d'Italia e del Mondo. E per di più della "odiata" Juventus!!

In realtà quando si parla di campioni di questo calibro non esiste rivalità, non esiste astio, invidia o altro.
Solo grande, sicncera ammirazione.

Sono personaggi che appartengono a tutti, indiscriminatamente.

Ho sempre voluto un gran bene a Scirea, NONOSTANTE la maglia. E lo dico simpaticamente.
Come non voler bene a "Zoff, Gentile (Bergomi), Cabrini, Oriali (Marini) , Collovati, Scirea, Conti (Causio), Tardelli, Rossi, Antognoni e Graziani (Altobelli)? La nazionale che ha vinto forse gli ultimi autentici, combattuti mondiali dell'Italia, quelli del 1982.

E' come non essere orgogliosi di Raffaello o di Caravaggio. O fare dispute mettendo contro Michelangelo e Leonardo da Vinci!!

E poi Scirea era una grande persona, un gentleman del calcio, un uomo meraviglioso.
Capace di giocare e di fare il tornitore per aiutare la famiglia.
Di arrossire per un complimento anche quando era un campione affermato.

Un uomo di una pulizia commovente. Candido, intelligente, umile come solo i grandi sanno essere.

Ci ha lasciati troppo presto, nel 1989, in quel triste incidente in Polonia. Aveva solo 36 anni.

Ora rivive tra le righe di Gianluca Iovine, che lo ha "cercato" in modo educato, pulito, in punta di piedi... come avrebbe voluto lui.

Non è una biografia, ma un romanzo vero e proprio con personaggi di fantasia che però non distraggono dalla rievocazione di uno splendido campione. Il libro è tratto da un soggetto di una fiction, in cui è intervenuto anche Claudio Bonivento, che mi auguro vedremo presto sui piccoli e , perché no, grandi schermi, perché merita. Il personaggio e il libro.

A Bologna ci sarò anch'io, per onorare lui e una società che non esiste più: quella in cui si sudava, si soffriva, si facevano quei sacrifici che oggi, in tempi di crisi, preconizziamo ma che non riusciamo nemmeno più concepire.

Ci sarà anche Riccardo Comastri, indimenticabile organizzatore di Volo Rapido 2007. C'era proprio lui quell'indimenticabile 16 aprile in cui ho conosciuto quelli che sarebbero diventati i miei Volatori Rapidi e avrei conosciuto questa manifestazione che, anche in seguito, mi avrebbe cambiato la vita e dato vita a tanti tanti incredibili e vitali incontri!

Vi aspettiamo: Mel Book Libreria, Bologna. Mercoledi 27 giugno ore 18!!

Ed ecco le foto.




L'appello delle Edizioni Tracce

Tracce è la casa editrice più nota in Abruzzo.
E' una realtà a cui sono molto legata, anche, ma non solo, in virtù delle mie radici abruzzesi per parte di madre.

Mi lega una grande amicizia a Nicoletta di Gregorio, che l'ha fondata oltre trent'anni fa e che è anche Presidente degli autori abruzzesi nonché essa stessa sensibile poetessa; tantissimi autori sono miei amici fraterni: Daniela Quieti, Roberto Sarra, Ninnj Di Stefano Busà. Plinio Perilli, Nina Moroccolo, Gulnara Sharafutdinova, Giancarlo Giuliani, solo per citarne alcuni. E ne dimentico sicuramente tanti altri.
La parte del leone la fa la poesia. E non poteva essere altrimenti nella terra di D'Annunzio! Quante case editrici si dedicano con tanto amore alla divulgazione di questo genere?

Tracce ha pubblicato i più grandi poeti italiani contemporanei: Maria Luisa Spaziani e Davide Rondoni.
Praticamente ogni settimana organizza un reading: nelle piazze, nei luoghi dannunziani, nelle librerie, negli edifici pubblici. Sventola la bandiera della poesia con forza e grazia, le stesse della sua Presidentessa Nicoletta.

E' da due anni presente alla Fiera del Libro di Torino, nello stand dell'editoria abruzzese. Ha pubblicato di recente anche un testo di Umberto Veronesi. E' un grande motore culturale del Centro Sud e non solo.

Oggi la Casa Editrice Tracce affronta un momento di difficoltà. 
Purtroppo la crisi, come un mastino affamato, comincia ad azzannare. 
E comincia da quello che è considerato a torto un prodotto voluttuario, non vitale: l'editoria.

C'è sempre  bisogno di pane, ma non c'è forse anche bisogno di pane per l'anima??

Pubblico molto volentieri su questo blog questo appello sincero, accorato, non ipocrita di questa coraggiosa casa editrice che tenta di sopravvivere a questo momento di sfacelo economico, politico e morale che sta minando le radici sociali e culturali del nostro intero paese.


APPELLO

SOSTENIAMO LE EDIZIONI TRACCE
AIUTIAMO LA CULTURA


Le Edizioni Tracce hanno da poco festeggiato i 30 anni di attività. 
In questo periodo hanno rappresentato una delle espressioni più alte dell’editoria abruzzese, ma anche nazionale e internazionale, e hanno promosso numerose e qualificate iniziative culturali. Si sono ritagliate un significativo spazio nell’ambito dell’editoria poetica, pubblicando tra gli altri alcuni dei nomi più importanti della poesia italiana e internazionale. 
La crisi profonda che vede tutti oggi pienamente coinvolti colpisce in primo luogo la cultura nelle sue molteplici espressioni. L’Editoria cosiddetta minore non è mai stata florida e ha retto per la passione e la volontà di pochi idealisti. Laddove ha resistito ha garantito una presenza culturale forte, motivata e di solido spessore. 
La presenza per 30 anni delle Edizioni Tracce 
1) ha consentito ad un gran numero di autori, di poeti, di ricercatori, di artisti, di vedere pubblicate le loro opere, di poterle presentare e diffondere a un ampio pubblico, di partecipare a concorsi, e a mostre e rassegne editoriali nazionali, con esito positivo; 
2) ha permesso attraverso l’organizzazione di eventi (mostre d’arte, letture pubbliche di poesia, concorsi letterari di prestigio, incontri nelle scuole) un’amplificazione e una divulgazione del messaggio culturale; 
3) ha offerto un servizio editoriale di grande qualità a Università, gruppi e associazioni culturali; 
4) ha contribuito in misura notevole alla crescita culturale e letteraria della Regione Abruzzo, inserendosi sempre in circuiti nazionali. 
Tutto questo rischia di sparire in modo repentino e inatteso
Le Edizioni Tracce, pur tra mille difficoltà, sono riuscite a continuare sempre la loro meritoria attività, grazie soprattutto allo spirito di sacrificio e di abnegazione di pochi soci e degli autori. 
La crisi mondiale attuale ha rotto l’ultimo velo e anche quei pochi contributi pubblici sono venuti meno, inoltre il mercato si è ridotto repentinamente risentendo appieno della crisi nazionale e internazionale, per cui la sopravvivenza è divenuta di fatto difficile se non impossibile. 
Per questa ragione chiediamo a tutti quelli che hanno avuto modo di conoscere le Edizioni Tracce e la loro continua e incessante azione culturale di darci una mano, di continuare a farci vivere, di aiutarci a superare questo terribile momento. 
CHIEDIAMO A TUTTI E SENZA REMORE 
un contributo sotto forma di acquisto di un libro, perché Tracce continui a vivere, continui a costituire un riferimento culturale. 
Chiunque voglia potrà dare il suo contributo a partire da almeno 15 euro in su (comprensivo di qualche euro per spese di spedizione postale). 
Le Edizioni Tracce per ogni contributo pervenuto invieranno un libro del loro catalogo. 
Preghiamo tutti di aderire e far aderire a questo appello
Il suddetto contributo potrà essere inviato mediante versamento sul c.c.p. n. 12621652 intestato alla Cooperativa Tracce a r. l. – Via E. Ravasco 54 a Pescara, CAP 65123, oppure bonifico bancario sul C/C n. 12621652 intestato a Cooperativa Tracce a r.l. presso BancoPosta - Ag. 4 di Pescara – Via Cavour - Pescara (Coordinate bancarie IBAN IT 64 G076 0115 4000 00012621652) con la dicitura “contributo per Edizioni Tracce”. 
Ricordiamo che è necessario specificare l’indirizzo al quale inviare il libro. 
Parte del contributo servirà per le spese di spedizione del libro, il resto (circa 10 euro) sarà destinato a tenere in piedi la Casa Editrice. 
Ricordiamo che la nostra operatività ci permette di esaminare testi in lettura per eventuali pubblicazioni in tempi brevi, come sempre. 
Certi della sensibilità di tutti, ringraziamo sentitamente. 

Lo staff delle Edizioni Tracce


Aiutiamo la cultura, se possiamo.

The Sound of English - Inglese al Jazz Club

Non è stato un grande autunno/inverno quello 2011-2012, per me.
Nebbia, freddo, neve, ben tre influenze!  E un po' di immobilismo creativo che ogni tanto capita a tutti.
Però una cosa molto carina mi è successa, e voglio parlarne qui!
Il mio corso d'inglese! Il che non è una gran cosa, si potrebbe dire, ma mi piace parlarne qui e pubblicizzarlo un po', per l'anno prossimo, perché merita davvero!
Intanto la sede, very strange per una scuola: il Milestone Jazz Club di Piacenza.
Un locale molto suggestivo e frequentato dai più bei nomi del Jazz italiano che secondo me meriterebbe un pubblico anche maggiore di quello che ha già, per quanto rappresenta a livello nazionale.
Strano trovarsi con i banchi... su un palco dove magari il giorno prima ha cantato Rossana Casale o ha suonato un Jazz Quartet!

E poi l'obiettivo originale del corso: insegnare l'inglese ai musicisti e ai cantanti, per evitare loro "strafalcioni" nell'esecuzione di brani in lingua straniera.
Beh, dato che non era esclusivamente riservato a questi soggetti, una sera autunnale mi ci sono infilata anch'io e meno male!
Il merito è soprattutto del mio insegnante, David Stockdale. Un californiano trapiantato qui da trent'anni ( ma come si fa a venire a trasferirsi dagli USA a Piacenza... mah??Contento lui...) che, oltre che insegnare, è un conosciuto rocker che incide dischi e tiene frequentatissimi concerti,  ispirato autore di testi e anche regista di corti.
In questi mesi ci ha fatto giocare, divertire, ispirando il suo insegnamento alla musica, facendoci studiare in lingua biografie di musicisti, facendoci scrivere una canzone in inglese (!) accompagnandoci con la sua guitar ( accento sulla a), facendoci interpretare una scena di un film, e scrivere persino una piccola sceneggiatura e una poesia. IL tutto ascoltando e vedendo un sacco di musica! Incredible!!
Un corso talmente strano e "politicamente scorretto" in senso buono, che mi ha arricchito molto umanamente. Mi ha dato un sacco di input e mi ha permesso di conoscere nuove persone, alcuni musicisti, e di respirare un ambiente, quello degli artisti, che avevo un po' perso di vista da quando non lavoro più al Teatro Municipale.
Mitico, magnetico, spumeggiante, prof. David. Una splendida e inconsueta persona oltre che un bravissimo insegnante.
Visitate il suo sito www.davidstockdale.it e ascoltate la sua musica su youtube.

Grazie anche a Gianni "Big John" Azzali, il presidente del Jazz Club e grande sassofonista e promotore culturale, che eroicamente organizza corsi di ogni genere ( chissà come gli è venuto in mente di organizzare questo?!) e ha portato il grande Jazz in una eccentrica città come questa, che in genere rifugge ogni novità e ogni spunto "internazionale".
Il suo Milestone è uno dei posti più "cool" della città. Sembra di essere in America. Non nella nebbia padana

Non so ancora come abbia fatto! A lui il mio commosso appoggio e tanta ammirazione!
Ecco il suo sito.www.piacenzajazzclub.it


Mi permetto di pubblicare una piccola poesia in inglese su di loro ( era uno dei miei homework) in una composizione classica del mondo anglosassone ( tipo il nostro sonetto) che si chiama Diamond.
Il valore della composizione is...probably very low ;) ma la dedico a loro con tanto affetto.
Non glielo dico... ma se capitano qui per caso faccio loro una sorpresa;)!

Grazie per avermi fatto compagnia in tutti questi mesi. E di avermi insegnato a dire I would like to... che ripensandoci è quello che ci fa andare avanti nella vita, no?

E grazie anche ai miei compagni di classe, tutti molto mooolto più bravi di me!!

See you soon ;)!

THE VIBRATIONS OF TWO SOULS 

di GCP


David
exuberant, magnetic
evoking, exciting, enlightening
in his songs;  with his saxophone
wrapping, mesmerizing, vibrating
calm, intense
Big John


I miei Bimbi!!!


Io frequento ancora e elementari.
Eh, sì!  Una volta all'anno vado in una scuolina piccina piccina, in un paese minuscolo in provincia di Piacenza che si chiama Quarto. A quattro miglia romane da Piacenza.
Ogni volta ad accogliermi c'è una maestrina bionda con gli occhi azzurro acqua che si chiama "Maestra Lisa", dalla vocina allegra e piacevole, abituata a scandire piano le parole e dare loro sempre un'intonazione giocosa.
No, non è una favola, anche se ogni volta per me lo è!
L'occasione è la settimana della lettura è... anziché adottare io una classe di bimbi sono loro che hanno adottato me!
Non c'è nulla, nulla che mi renda così felice come stare con loro!
Mi riempiono di regalini, di baci, di abbracci e mi trattano come una di loro.
Io in cambio faccio veramente poco... magari gli racconto una delle mie storielline. Ed è incredibile come loro stanno sempre ad ascoltarti a bocca aperta e a farti un sacco di domande!
Poi durante l'anno ci teniamo in corrispondenza: mi hanno mandato 30 letterine e io gli ho risposto.
Hanno saputo che da bambina mi chiamavano "farfallina" e in ogni lettera c'era la calcomania di una farfalla!
Ma quest'anno hanno esagerato!! Mi hanno costrutito una  ...gru, gru come animale. Un bellissimo origami che hanno imparato a realizzare grazie al gemellaggio con la città di Nagasaki, in Giappone.
Ho staccato il cellulare e anche il cervello da tutti i problemi, quel giorno, all'inizio di giugno.
Felice come non mai.
Immersa nel loro mondo di supereroi (disegnano pure fumetti) e personaggi che la Maestra Lisa descrive talmente bene che... ora ci credo pure io!
Come Talpa, che misteriosamente fa trovare loro bigliettini in giardino ( e di cui io sono amica storica, i bimbi lo sanno), Bruchetto e...Farfalla, che un po' sono anch'io e abito nella fantastica "Terra delle scrittrici"
I bambini sono deliziosi e bravissimi, molto più di me! Scrivono poesie e haiku splendidi di un'immediatezza sconvolgente. Non per niente Pascoli rievocava il fanciullino, nel vero poeta!!!
Una bimba di nove anni ha addirittura scritto.. 2 romanzi fantasy!! Cosa che non ho ancora fatto io!!
Che magnifica mattina e che esperienza incantevole, ogni  anno, che ho la fortuna di vivere!!
Ecco i miei bimbi. Li pubblico perché sono anche sul loro giornalino, non credo di invadere la loro privacy. E grazie di cuore, Maestra Lisa!!!

mercoledì 13 giugno 2012

TERREMOTO


 La mia Emilia trema ancora.
Tutta quanta. Non avrei mai creduto che potesse capitare. L’unica certezza che ho sempre avuto nella mia vita è che da noi, così “piatti”, senza uno straccio di montagna ad abbellire il paesaggio, non ci fosse nessun pericolo di terremoto. Roba da montanari. Come i friulani o gli abruzzesi, ad esempio. O se emiliani, di confine.
Chissà cos’avrebbe detto Guareschi che amava tanto il suo Mondo Piccolo, messo in pericolo solo dal Grande Fiume, che così cantava la sua terra:

L’ambiente è un pezzo della pianura padana: e qui bisogna precisare che,
per me, il Po comincia a Piacenza.
Il fatto che da Piacenza in su sia sempre lo stesso fiume, non significa
niente: anche la Via Emilia, da Piacenza a Milano, è in fondo la stessa
strada; però la Via Emilia è quella che va da Piacenza a Rimini.
Non si può fare un paragone tra un fiume e una strada perché le strade
appartengono alla storia e i fiumi alla geografia.
E con questo?
Il piccolo mondo del Mondo piccolo non è qui però: non è in nessun posto
fisso: il paese di Mondo piccolo è un puntino nero che si muove, assieme
ai suoi Pepponi e ai suoi Smilzi, in su e in giù lungo il fiume per quella
fettaccia di terra che sta tra il Po e l’Appennino: ma il clima è questo.
Il paesaggio è questo: e, in un paese come questo, basta fermarsi sulla
strada a guardare una casa colonica affogata in mezzo al granturco e alla
canapa, e subito nasce una storia.
Perché bisogna rendersi conto che, in quella fettaccia di terra tra il fiume
e il monte, possono succedere cose che da altre parti non succedono.
Cose che non stonano mai col paesaggio. E là tira un’aria speciale che
va bene per i vivi e per i morti, e là hanno un’anima anche i cani. Allora si
capisce meglio don Camillo, Peppone e tutta l’altra mercanzia. E non ci si
stupisce che il Cristo parli e che uno possa spaccare la zucca a un altro,
ma onestamente, però: cioè senza odio. E che due nemici si trovino, alla
fine, d’accordo nelle cose essenziali.
E se l’ombra di un morto viene a sedersi vicino a te, tu non ti spaventi e
parli tranquillo con lei.
Ecco l’aria che si respira in quella fettaccia di terra fuori mano.

La mia esperienza singola consiste solo in qualche sobbalzo, un po’ di spavento e una piccola crepa vicino alle cassette della posta del mio palazzo. Quasi nulla.
Solo la consapevolezza che non c’è nessuna certezza.  Che è presuntuoso averne.
 Ma il caso vuole che conosca tanti amici che abitano là.
Una in particolare, che abita a Cavezzo, centro disastrato dal terremoto.
La terra trema tutti i giorni più volte al giorno. Le attitvità industriali sono ferme.
La gente dorme in tenda o in camper o in roulotte.
Tuttavia già si vede in questa gente forte e laboriosa la tenacia, la forza di non interrompersi.
Per questo è importante aiutare gli imprenditori, non impedire con mille cavilli burocratici la prossima ripresa delle loro attività.
Già nei comuni fervono le attività: hanno già riaperto gli sportelli al pubblico, anche all’aperto, sono tornati tutti subito a lavorare. Anche la mia amica.
I negozianti hanno riaperto aprendo banchetti per strada.
Ci sono tanti modi per aiutarli, e li potete trovare facilmente su internet. Nessun aiuto è in competizione con l'altro!
Io ho questo contatto con Cavezzo e so con certezza che i soldi che finiscono lì sono spesi bene, perché la mia amica lavora lì. 
Per questo mi sento di ridarvi il numero di conto corrente.Banco Popolare Soc. Coop. (c/c 32456 Iban IT52J0503466720000000032456 - Codice swift BAPPIT21519) intestato a Comune di Cavezzo - Protezione Civile  

  
Un’ultima annotazione. Di una mezza emiliana (ho una nonna della provincia di Reggio Emilia)  e mezza abruzzese. Legata a tutte e due le terre. Mi hanno detto che i primi arrivare in emilia sono stati gli abruzzesi.
C’è il campo Abruzzo a Cavezzo. Ne sono orgogliosa.
Un ponte umano di grande solidarietà tra due popoli a cui  sono fiera di appartenere

giovedì 7 giugno 2012

Salone del Libro di Torino

In questo mese di silenzio stampa sono stata anche a Torino.
E' stata una trasferta molto significativa per me, in cui ho visto persone che non vedevo da molto tempo e la cosa mi ha emozionato talmente tanto che non sono nemmeno riuscita a scriverne. Né riesco a farlo nemmeno ora...
Ho assistito alle presentazioni dei miei amici della squadra di Tracce, la casa editrice abruzzese diretta da Nicoletta Di Gregorio, che mi aveva avuta come spettatrice già l'anno scorso.
Troppo lungo l'elenco degli amici presenti nello stand del "mio" Abruzzo. Per tutti Roberto Sarra, Daniela Quieti e Nina Moroccolo. Ma anche Plino Perilli, Ester Cecere e tanti tanti altri.
Girovagando tra gli stand, innumerevoli, per ben tre giorni, sono però tornata un po' intimidita...
Tanti troppi libri... molti scritti da autori di talento. Una folta schiera di scrittori che lottano per una pubblicazione. Una pubblicazione vera. Non a pagamento.
E quanto bisogna studiare, faticare, crederci... Mi sono sentita piccina piccina. Più del solito.
Ce la farò mai?? Devo lavorare, tanto.
E forse lavorare meno altrove.
Crederci di più.
Concentrarmi di più sulla scrittura. Molto di più.
Esercitarmi, tanto.  Mah... vediamo dai...

Una da SerialChillers


Parliamo di Serialchillers ;) Già già, di Serialchillers! Ch..avete letto bene!
E’ un concorso letterario molto originale, a cui ho partecipato l’anno scorso.
Su un sito erano pubblicate venticinque foto, in cui erano immortalate altrettante  persone “normali” ( le virgolette sono sempre d’obbligo)  atteggiate da criminali, indicate con nomi di fantasia.
Il progetto nasce da un fotografo bolognese, Fabrizio Bellardinelli, che dopo aver analizzato molte foto di veri serial killer ha pensato di andare a scovare il male proprio dietro volti  che non lo contengono. Una ricerca che è metà sociologica metà  antilombrosiana.

Per farla breve la Maglio Editore di San Giovanni in Persicelo ha poi pubblicato un’antologia con i racconti vincitori con una specialissima Guest Star a scrivere il racconto introduttivo: il famoso giallista emiliano Loriano Macchiavelli, l’autore, tra l’altro, delle vicende del Commissario Sarti.

Caso strano ha voluto che io e Macchiavelli scegliessimo lo stesso "chiller"!
Mamma mia che responsabilità… E che confronto impari!!
Così lui apre il volume e io lo chiudo con lo stesso protagonista: Elias Romanov.

Ma le storie sono completamente diverse, così forse spero di essere riuscita a sfuggire all’impari confronto.

Ecco il mio incipit….

 LA CACCIATA DAL PARADISO di Giusy Cafari Panico
  
Gli piaceva spegnere le candele davanti alle statue.
Una alla volta, usando la punta delle dita.
Sentiva solo un piccolo bruciore, attenuato dai calli che gli si erano formati sui polpastrelli, anneriti dal fuoco.  
Mentre le spegneva, pensava che la maggior parte delle persone va dalla Madonna e dai Santi per esaudire desideri futili.
E chiede senza dare nulla, senza fare nessuna penitenza, a volte senza infilare nemmeno le monete nella feritoia.
Elias Romanov lo sapeva benissimo, perché dopo apriva la cassetta con il chiavistello.
Li osservava bene, i frequentatori della chiesa, da quando Padre José l’aveva assunto come sagrestano della Chiesa Madre di Detroit. Ragazze scosciate, adolescenti che chiacchieravano durante l’omelia, donne che si accendevano una sigaretta appena uscite sul sagrato.
Perché Padre José, non dava il giusto esempio. E lui lo sapeva.
Certo che non ci fosse nessuno, si infilò nel confessionale e, dopo aver dialogato a voce alta con un interlocutore immaginario,  impartì l’assoluzione e comminò la penitenza.
Poi chiuse la porta della chiesa a doppia mandata, spense le luci e si diresse verso la sacrestia, trascinando una grossa borsa.
                                                           

Il sagrestano ricordava dolorosamente il giorno in cui lo avevano cacciato dal seminario di Providence.
Padre John l’aveva convocato e invitato a sedere nella poltrona davanti alla sua scrivania. 
Elias era perfetto nella sua veste talare. Aveva scelto un modello antico, di quelli con tanti, infiniti bottoni, lungo fino ai piedi. Si era rasato la sommità dei capelli, come un monaco,  anche se non era obbligato a farlo.
Non era nemmeno obbligato a infliggersi pene corporali, ma sapeva che era una pratica che fortificava corpo e anima.
La sua schiena era una lavagna incisa da un reticolato di ferite che trasudavano sangue.[continua....] 


Ecco la copertina del libro che si può acquistare on line e che è di pregevole fattura editoriale.



 Ne hanno parlato anche su svariati quotidiani nazionali e persino su Dylan Dog!



Mi fa piacere parlarne adesso perché si tratta di un prodotto EMILIANO, nato in una città vicinissima alle zone terremotate. Una dimostrazione di come le persone di quel territorio sfornano idee a ripetizione e si lanciano in avventure imprenditoriali di grande respiro. Come la Maglio Editore.
Dovevo esserci a una presentazione del libro, ma è stata annullata causa evento sismico, come tutti sanno. Allora… la faccio qui, nel mio piccolo spazio. 

RIECCOMI...


Dov’eravamo rimasti cari giusynauti?
Scusate l’assenza! E’ che a volte il Tempo, questo benedetto Crono divorante, inghiotte le nostre attività preferite, compreso l’aggiormamento del mio piccolo blog,  a cui sono sempre legatissima e che leggono le persone che preferisco… Sì, dico proprio a voi... i non facebookkari, quelli che mi cercano... e non che mi trovano per sbaglio...

Ci sono ci sono!
Maggio è stato un mese denso di avvenimenti, di persone, di situazioni, di pensieri…
Maggio è stato un mese spaesante per tutti.
Terminato con un terremoto che si sentiva quasi nell’aria… e che sembra infinito.

Come capita con i vecchi amici anch’io vi dico… aspettate, vi dico dov’ero rimasta…
E cosa non vi ho detto…

Ricominciamo da qualcosa di antico… che qui non ho mai pubblicato. 
Un premio di cui non ho mai parlato, per esempio.
Leggete sopra.. perché funzionano così i blog.
E poi ancora sopra perché vi voglio raccontare del Salone del Libro.
E poi ancora sopra, perché voglio parlarvi delle iniziative a favore del terremoto ( comincio subito segnalandovi il conto corrente per gli aiuti di Cavezzo ( dove vive una mia cara amica, funzionario comunale, garantia di serietà nell’utilizzo delle risorse economiche pervenute) Banco Popolare Soc. Coop. (c/c 32456 Iban IT52J0503466720000000032456) intestato a Comune di Cavezzo - Protezione Civile e il numero a cui mandare messaggini di due euro 45500

E poi tanto altro… Sono tornata!!