domenica 17 marzo 2013

Tonino Guerra (16 marzo 1920 - 21 marzo 2012)


Questi sono i giorni di Tonino Guerra.
Ieri cadeva l'anniversario della sua nascita e giovedì è quello della sua morte, avvenuta esattamente un anno fa.
Ho avuto occasione, casualmente, di visitare il suo borgo adottivo, Pennabilli in provincia di Rimini, a pochi giorni dalla sua scomparsa.
Il paese, incantevole, che porta in ogni angolo la traccia della sua presenza, era ancora intriso della malinconia, del vuoto che aveva appena lasciato. Gli abitanti, con cui ho avuto occasione di parlare, erano ancora straniti, e, nonostante l'età avanzata del Maestro, quasi stupiti che fosse venuto a mancare.
Purtroppo l'Italia, strano e un po' ingrato paese che non conosce e non celebra i suoi poeti, ricorda Tonino Guerra soprattutto per lo spot di UniEuro (sic!). Ricordate "Gianni, l'ottimismo è il profumo della vita?" e quel bonario uomo con i baffi?
Eppure dietro quella frase e questa popolarita conquistata in modo commerciale, si nascondeva un grande e intenso personaggio che ha caratterizzato il '900.
Tonino Guerra era innanzitutto un grande poeta. Un poeta delle cose piccole, delle cose semplici.  Dentro di lui si nascondeva un bambino che con pochi versi distillava il senso purissimo della Poesia.

E' conosciuto, tuttavia,  in tutto il mondo come uno dei più grandi sceneggiatori di tutti i tempi. Nella sua lunga carriera ha collaborato con i più importanti  registi italiani del tempo (Federico Fellini,Michelangelo AntonioniFrancesco Rosi, i fratelli Taviani, ecc. ricevendo anche un Premio David alla carriera e una nomination all'Oscar. Ma è con l'altro romagnolo Fellini che ha instaurato le collaborazioni più intense e l'amicizia più profonda. 
Ci sarebbe tanto da raccontare di Tonino. Io l'ho incontrato nel mio destino l'anno scorso, a dieci giorni dalla sua morte, nel meraviglioso paese di Pennabilli dove ha abitato per 25 anni e di cui ha detto "è il posto dove trovi te stesso" e dove le sue ceneri sono incastonata nella roccia, sopra la sua Casa dei mandorli.

Lì mi sono innamorata della sua poesia e della sua anima.

Appena tornata ho scritto  di Pennabilli

e ho buttato giù, di getto, uno dei miei raccontini che, nel mio piccolo, per ricordarlo, vi posto

Ciao Tonino...

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