martedì 14 luglio 2015

Un innovativo seminario sul Realismo Terminale prossimamente a Trieste!


Il realismo terminale è forse l'unica corrente poetica innovativa di questo millennio e ad averla ideta, nella sua apparente semplicità, è un poeta di fisionomia antica che porta una barba bianca di stampo carducciano e due occhi di un azzurro quasi ingenuo, di chi ha visto tanto ma che non ha perso il gusto della sorpresa di vivere.


Questa curiosità che trapela dall'interesse che Guido Oldani dimostra nei riguardi di qualsiasi interlocutore, lo rende persona affabile ma anche affabulatore delicato e affascinante poiché è inevitabile ricambiare l'attenzione che ti rivolge e non essere colpiti dal suo linguaggio con cui ti pennelli in pochi tratti, intuendo gli altri come pochi.


Guido un giorno, a New York, mentre tiene una conferenza alla Columbia University, apprende casualmente una notizia e si ammutolisce: per la prima volta nella storia dell'umanità gli abitanti delle città hanno superato quelli delle altre zone del globo terrestre.
Nel 2050 sarà cittadino il 66% del genere umano, secondo il rapporto World Urbanization Trends dell’Onu.
Visionario qual è Guido vede le conseguenze di questa notizia: un accatastarsi di persone in un piccolo spazio. Di esseri umani circondati da quelli che ormai sono dei prolungamenti di sé: gli oggetti. E la sua vita e la sua poetica cambiano e diventano le più innovative forse del secolo.

Sugli oggetti, sulle “cose”, Guido punta la sua lente di intellettuale e di poeta. Siamo carichi, sovraccarichi di oggetti. Anche io, mentre vi scrivo, sto battendo sulla tastiera del mio computer, ho alla mia sinistra il mio inseparabile smartphone, alla mia destra il telecomando n. 1 del televisore, il n.2 del digitale terrestre, il n. 3 di Sky, il n.4 del lettore Dvd. Davanti al portatile ho il mio telecomando n. 5, quello dell'aria condizionata, perché c'è un caldo boia. Ho in testa un mollettone per capelli, accanto un bicchiere e una bottiglia di plastica, Potrei continuare, ma sarebbe noioso.

E poi questa descrizione sarebbe troppo carica di giga, il vostro download mentale sarebbe troppo lungo.

Ooops ho appena fatto una similitudine rovesciata! E' un'altra delle scoperte di Oldani. Ormai gli oggetti hanno preso il sopravvento sulla natura e a differenza di Leopardi o Petrarca non paragoniamo più azioni e sentimenti alla natura ma direttamente agli oggetti, specialmente quelli più moderni.

Così l'amore è “come una camera a gas” per la Nannini, e tu sei “come la mia moto” per Jovanotti.



La generazione che vede i polli già nelle vaschette del supermercato non può che immaginare che il mare sia stato creato per far passare le barche o che le montagne servano per fare le gite in corriera a scuola.

Siamo lontanissimi dalla natura e anche il linguaggio poetico e drammaturgico non può no tenerne conto.

Il nostro seminario, con la supervisione di Oldani, è un avvicinarsi alla poetica del XXI millennio, un aprire gli occhi sulla realtà e trarne una “ratio” estremamente lucida e immaginifica. Il percorso del drammaturgo e dell'attore non è mai distante dalla realtà dei suoi giorni, ma profondamente calato, per definirne l'essenza.

L'attore che si avvicina al realismo terminale impara a rapportarsi con gli oggetti in scena, nella dialettica teatrale, arricchendosi di nuovi linguaggi, creando nuovi percorsi interpretativi e di comprensione di nuove drammaturgie, in un teatro non statico ma che si plasma nel correre fluido dei nostri anni. Non si può più prescindere dallo zapping emozionale che nasce dalla compulsione fisica dei pollici su what's up o su facebook, dall'accatastarsi di emozioni concrete legate alla concretezza degli oggetti che ci sovrastano.

La sfida è riprodurre questo mondo, il nostro mondo, con l'unico linguaggio con cui forse è possibile farlo, “da dentro” in scena e fuori.

La nostra locandina si ispira a Odissea nello Spazio, con il telefonino al posto del monolite. Sperando che vi siate connessi, vi aspettiamo nel nostro spazio (non virtuale) per accatastarci assieme in una nuova esperienza di teatro e letteratura all'Actis!

e grazie all'amica e compagna di voli letterari Luisella Pacco, scrittrice, critica letteraria, blogger, per la pubblicità e le bellissime parole sul suo spazio virtuale!!