venerdì 29 luglio 2016

Il mare con le mèches

Poesie ispirate alla corrente del Realismo Terminale




Il mare con le mèches 

In questo mare che sembra cartolina
Le sfumature paiono delle mèches
Pennellate da un grande parrucchiere
Annoiato dai classici cachet.
Blu cobalto di antiche penne stilo
Si intinge nel turchese bizantino
Incastonato nei mosaici ravennati.
Quasi a riva il verde dà frescura
È un ghiacciolo alla menta di cui resta
Solo un malinconico stecchino

di un’estate sciolta sempre troppo in fretta.

GCP

giovedì 28 luglio 2016

Una bella recensione al mio libro di poesie

Pubblico molto volentieri questa recente recensione ( gioco di parole :-)) del mio libro "Dalle radici al cielo. Grazie a chi l' ha scritta!


Intanto approfitto per ricordare che il mio libro è disponibile oltre che su Amazon nelle librerie  Feltrinelli facendone richiesta e, a Piacenza, alla libreria Romagnosi e alla Fahrenheit!

clicca sulla recensione Amazon

"Se si guardasse sempre il cielo finiremmo per avere le ali" ha scritto l'autore di Madame de Bovary, Gustave Flauber. "Dalle radici al cielo" silloge poetica di Giusy Cafari Panico, partendo dalle radici della terra, ci condurce verso gli strati più elevati del cielo, dove gioisce il cuore, dove si acquieta l'animo, dove terra e cielo s'incontrano in un connubio di pace, d'amore, di poesia...

venerdì 22 luglio 2016

Incontri magici in Sicilia: un giovane e il suo cane da tre anni in kajak nel Mediterraneo

Carissimi Giusynauti,
sono in Sicilia con Corrado, in occasione di un nostro spettacolo di cui vi parlerò in un altro post.
La Trinacria è magica per noi: non per niente l'abbiamo scelta l'anno scorso per il nostro viaggio di nozze.
Questa mattina ci siamo alzati di buon ora (cosa alquanto insolita per noi in vacanza!) per andare alla Riserva dello Zingaro, dove ci aspettava un sentiero di diversi chilometri intervallatti da suggestive calette marine. Dopo mezz'ora di camminata sotto il sole, "sbracalati e pieni di sudore"- come scriveva Guareschi - con me in particolare, vista la mia nota resistenza atletica, ehm!, che vedevo già i Campi Elisi dopo aver tentato inutilmente di raggiungere la seconda caletta (troppo caldo e stanchezza), dopo tutto questo appunto, siamo arrivati nella splendida ma affollatissima Caleta Tonnarella, la più vicina all'entrata della Riserva.
Corrado, insofferente per la calca più consona ad altre località di turismo di massa, ha cominciato a perlustrare le vicinanze in cerca di un punto dove fare immersioni. Da lontano mi ha fatto strani segnali. Sembrava il marinaio spagnolo che aveva preannunciato a Cristoforo Colombo l'arrivo della caravella nelle Indie Orientali. C'è the beach!, urlava ricordandomi il catastrofico film con Di Caprio, ambientato però in un paradiso marino.
Per farla breve, nuotando lui in stile impeccabile da subacqueo e io da rana sfiatata, in pochi minuti , voltando un angolo, dietro una roccia, abbiamo trovato una grande grotta all'ombra, dove ci siamo spiaggiati come balene stanche e siamo rimasti diverse ore ad ammirare le acque cristalline e di mille sfumature della baia, quasi un mare con le mèches verdi bianche e rosa.
Mentre stavamo pisolando non ci siamo accorti che il mare ci aveva portato a riva una strana imbarcazione alla cui guida c'era un altrettanto strano personaggio che pagaiava con una forza calma e giovanile insieme. Con nostra grande sorpresa da quel kayak giallo è sceso un cane peloso che ha scrollato l'acqua di dosso e si è andato subito ad appisolare nella parte più ombreggiata della grotta.
Il kayak ha ormeggiato proprio di fianco a noi e ne è uscito un bel ragazzo bruno, magro ma atletico che ricordava nei tratti gli attori de "Il segreto", il popolare feuilleuton televisivo che va per la maggiore in Italia in questi anni.
Corrado ha letto tutte le iscrizioni sulla canoa, tra cui una che riportava il sito  www.rumbo-mediterraneo.com e subito, da buoni escursionisti del terzo millennio armati di smartphone (poco romantico il tutto, me ne rendo conto, ma tant'è) siamo andati a cercare informazioni.

Ci si è aperto un mondo: c'erano un sacco di notizie e la persona che avevamo di fronte era una piccola celebrità. Si tratta infatti di Sergi Rodriguez Bosoli, un ragazzo che da tre anni viaggia quasi ininterrottamente per il Mediterraneo con il suo kayak, da solo, per sensibilizzare le persone sulla salvaguardia ambientale delle aree marine. E' partito da Barcellona, sua città natale, e da allora non si è più fermato, viaggiando con il cattivo e il buon vento, il caldo e il freddo, in compagnia della sua deliziosa cagnetta Nirvana, che ha incontrato in Sardegna, randagia.

Quando l'abbiamo avvicinato chiamandolo "Sergi", si è stupito che sapessimo già tutto di lui, è una delle magie veloci della Rete, ma con un bellissimo sorriso ci ha invitato a chiacchierare.
Abbiamo scoperto che era un ingegnere ambientale che lavorava vicino a Francoforte, poi ha deciso di mollare tutto e di mettersi in mare per passione, gusto della vita solitaria, voglia di fare nuove esperienze. La cagnetta è adorabile, Sergi ha detto che lo ha scelto: l'ha incontrata per strada e non si sono più lasciati. La sistema nella parte posteriore del kayak dove Nirvana si fa delle belle dormite e sembra divertirsi di questa strana vita di cane acquatico che il suo karma le ha dato in sorte. Sergi ci ha parlato delle persone che ha incontrato in questo lungo cammino. I siciliani li ha definiti timidi, si avvicinano difficilente, mentre invece a Napoli e in Sardegna ha trovato molta confidenza. Si presta volentieri a fare una foto con noi e con la sua amica a quattro zampe e ci parla della sua associazione Oceana, che si occupa di tutelare i mari del pianeta. Si vede che è un idealista, glielo si legge negli occhi, un Ulisse moderno, curioso di tutto, ma anche un Magellano, con una rotta ben precisa in mente: arrivare a costeggiare tutto il Mediterraneo fino alla Grecia, perlomeno questo è il suo proposito minimo, perché di limiti non ne ha.
Vorremo dargli un contributo per la sua opera di testimonial ecologico del mare ( in una Riserva dello Zingaro spesso rovinata da sacchetti di plastica abbandonati, barche a motore stranamente autorizzate e motoscafi sfreccianti a velocità poco ecologiche) ma Sergi non lo accetta. Invece ci parla della sua piccola attività di bigiotteria marina e sfodera, nascosto in panni di vellutino un po' bagnati dal mare, deliziosi orecchini di conchiglie, collane con sassi e conchiglie di tutti i colori. Ne acquistiamo due o tre, ad offerta libera. Sono belli come quelli che porta al collo e sembrano avere tutti una storia perché provengono da tutti i numerosi lidi in cui è approdato.
Lo salutiamo perché per lui è ora di pranzo. Gli hanno regalato un totano, ma dice che non ha un odore invitante perché ce l'aveva in kayak da un giorno, forse si sarebbe fatto una pastasciutta con i mezzi che riesce incredibilmente a portarsi dietro in pochissimo spazio ( considerando anche la cagnolina Nirvana). Lo lasciamo alle sue occupazioni, sapendo che presto proseguirà il suo viaggio a San Vito Lo Capo, dove forse troverà come qualche volta gli succede qualcuno che lo ospita, incuriosito dalla sua vicenda umana, mentre la sua cagnolina Nirvana ci viene ad annusare e poi scegli un altro luogo per le sue sieste.
Che incontro insolito e felice...se vi capita di essere in una costa italiana tra San Vito e Siracusa in questo mese andate a fare due chiacchiere con il simpatico Sergi e la sua adorabile cagnetta. Solo a trenta'anni si può fare una scelta simile, forse tutti vorremmo essere un po' come lui e assaporare quella libertà che sappiamo esistere solo dai racconti o dai romanzi.
Oggi Corrado ed io l'abbiamo toccata e l'abbiamo sentita normale, semplice, come il sorriso di Sergi.
O forse è stato un sogno di un pomeriggio di mezza estate.
Boa sorte Sergi e Nirvana!