giovedì 3 dicembre 2015

Dalle radici al cielo di GCP

Cari amici sono lieta di presentarvi la mia ultima piacevolissima fatica letteraria: la mia nuova raccolta di poesie "Dalle radici al cielo" edita da Pegasus Edition.
Un grazie immenso al mio editore Roberto Sarra, al mio prefatore illustre: il grande poeta, traduttore e intellettuale libanese Prof. Hafez Haidar e alla cara amica e poetessa raffinata Daniela Quieti che ha scritto una splendida postfazione

dalla prefazione:

un viaggio nel cuore di una famiglia radicata saldamente su sani principi ed indelebili legami familiari che la rendono simile ad un albero maestoso che abbraccia l’immensità con i suoi rami, alla ricerca di luce, speranza ed intenso amore." Hafez Haidar



Ecco la copertina. A breve la data e il luogo della presentazione. Dico solo: venerdì 18 dicembre tenetevi liberi!



martedì 22 settembre 2015

Pane e Ungaretti - Lucca,Palazzo Ducale 5 settembre 2015

Cari Giusynauti,
ho ripreso a scrivere sul mio blog dopo tanto tempo e mancano molti passaggi, che salterò, ma che spero di recuperare "parlando" con voi man mano. Uno importantissimo, è la mia collaborazione con il Piccolo Museo della Poesia di Piacenza, che mi ha portato, tra l'altro, il 5 settembre alla festa di fine mostra "L'acrobata sull'acqua" dedicata a Giuseppe Ungaretti, con la lettura, tra l'altro, da parte di Corrado Calda, mio marito nella vita, di brani del "Tascapane", pièce che abbiamo scritto a quattro mani, ora in tournée con la sua regia.
Ecco l'articolo su Libertà a cui mi permetto di aggiungere, anche se l'avevo trascritto su un'altra pubblicazione sullo stesso giornale di Piacenza, la partecipazione degli studenti del Liceo Artistico Cassinari coordinati dall'insegnante Sabrina De Canio con bozzetti bellissimi dedicati al grande poeta (che non è Nobel come indicato nel titolo, ma che lo avrebbe ampiamente meritato).
Ecco l'articolo

lunedì 21 settembre 2015

Cuori nel fango - Alluvione a Roncaglia

Cari Giusynauti,
voglio farvi partecipi di una bella esperienza umana vissuta con mio marito Corrado sabato.
Come tutti sanno Piacenza e soprattutto le sue valli, la Val Nure e la Val Trebbia, sono state duramente colpite dall'alluvione. In Val Nure ci sono stati anche due morti e un disperso, purtroppo.
Nella frazione di Roncaglia non ci sono state vittime, ma il fango ha danneggiato gravemente case e strade. A Roncaglia vivono due persone che conosciamo molto bene, Guidia e Fabio, madre e figlio, che durante l'alluvione sono stati particolarmente attivi e che ci hanno spronato a girare un video per sensibilizzare le persone a dare aiuto a chi è rimasto senza mobili, con le case allagate, qualcuno senza vestiti, anche perché purtroppo ci sono stati episodi di sciacallaggio.

Nel video Guidia è la signora in ciabatte che porta il caffé a tutti, cosa che continua a far da giorni, che faceva anche immersa fino ai polpacci nel fango. Fabio è il "capellone" barbuto in arancione che coordina gli aiuta e fatica insieme agli altri.
Corrado ed io non abbiamo spalato e abbiamo fatto i "signorini" ma nel nostro piccolissimo abbiamo cercato di documentare quello che stava accadendo, che posto qui. Per elogiare, una volta tanto, un'Italia che aiuta, l'Italia che ogni tanto vediamo e che vorremmo sempre.



martedì 14 luglio 2015

Un innovativo seminario sul Realismo Terminale prossimamente a Trieste!


Il realismo terminale è forse l'unica corrente poetica innovativa di questo millennio e ad averla ideta, nella sua apparente semplicità, è un poeta di fisionomia antica che porta una barba bianca di stampo carducciano e due occhi di un azzurro quasi ingenuo, di chi ha visto tanto ma che non ha perso il gusto della sorpresa di vivere.


Questa curiosità che trapela dall'interesse che Guido Oldani dimostra nei riguardi di qualsiasi interlocutore, lo rende persona affabile ma anche affabulatore delicato e affascinante poiché è inevitabile ricambiare l'attenzione che ti rivolge e non essere colpiti dal suo linguaggio con cui ti pennelli in pochi tratti, intuendo gli altri come pochi.


Guido un giorno, a New York, mentre tiene una conferenza alla Columbia University, apprende casualmente una notizia e si ammutolisce: per la prima volta nella storia dell'umanità gli abitanti delle città hanno superato quelli delle altre zone del globo terrestre.
Nel 2050 sarà cittadino il 66% del genere umano, secondo il rapporto World Urbanization Trends dell’Onu.
Visionario qual è Guido vede le conseguenze di questa notizia: un accatastarsi di persone in un piccolo spazio. Di esseri umani circondati da quelli che ormai sono dei prolungamenti di sé: gli oggetti. E la sua vita e la sua poetica cambiano e diventano le più innovative forse del secolo.

Sugli oggetti, sulle “cose”, Guido punta la sua lente di intellettuale e di poeta. Siamo carichi, sovraccarichi di oggetti. Anche io, mentre vi scrivo, sto battendo sulla tastiera del mio computer, ho alla mia sinistra il mio inseparabile smartphone, alla mia destra il telecomando n. 1 del televisore, il n.2 del digitale terrestre, il n. 3 di Sky, il n.4 del lettore Dvd. Davanti al portatile ho il mio telecomando n. 5, quello dell'aria condizionata, perché c'è un caldo boia. Ho in testa un mollettone per capelli, accanto un bicchiere e una bottiglia di plastica, Potrei continuare, ma sarebbe noioso.

E poi questa descrizione sarebbe troppo carica di giga, il vostro download mentale sarebbe troppo lungo.

Ooops ho appena fatto una similitudine rovesciata! E' un'altra delle scoperte di Oldani. Ormai gli oggetti hanno preso il sopravvento sulla natura e a differenza di Leopardi o Petrarca non paragoniamo più azioni e sentimenti alla natura ma direttamente agli oggetti, specialmente quelli più moderni.

Così l'amore è “come una camera a gas” per la Nannini, e tu sei “come la mia moto” per Jovanotti.



La generazione che vede i polli già nelle vaschette del supermercato non può che immaginare che il mare sia stato creato per far passare le barche o che le montagne servano per fare le gite in corriera a scuola.

Siamo lontanissimi dalla natura e anche il linguaggio poetico e drammaturgico non può no tenerne conto.

Il nostro seminario, con la supervisione di Oldani, è un avvicinarsi alla poetica del XXI millennio, un aprire gli occhi sulla realtà e trarne una “ratio” estremamente lucida e immaginifica. Il percorso del drammaturgo e dell'attore non è mai distante dalla realtà dei suoi giorni, ma profondamente calato, per definirne l'essenza.

L'attore che si avvicina al realismo terminale impara a rapportarsi con gli oggetti in scena, nella dialettica teatrale, arricchendosi di nuovi linguaggi, creando nuovi percorsi interpretativi e di comprensione di nuove drammaturgie, in un teatro non statico ma che si plasma nel correre fluido dei nostri anni. Non si può più prescindere dallo zapping emozionale che nasce dalla compulsione fisica dei pollici su what's up o su facebook, dall'accatastarsi di emozioni concrete legate alla concretezza degli oggetti che ci sovrastano.

La sfida è riprodurre questo mondo, il nostro mondo, con l'unico linguaggio con cui forse è possibile farlo, “da dentro” in scena e fuori.

La nostra locandina si ispira a Odissea nello Spazio, con il telefonino al posto del monolite. Sperando che vi siate connessi, vi aspettiamo nel nostro spazio (non virtuale) per accatastarci assieme in una nuova esperienza di teatro e letteratura all'Actis!

e grazie all'amica e compagna di voli letterari Luisella Pacco, scrittrice, critica letteraria, blogger, per la pubblicità e le bellissime parole sul suo spazio virtuale!!