mercoledì 4 dicembre 2019

Tournée dopo il "problema"


Ciao Giusynauti,
di solito non parlo molto delle mie vicende personali, ma ogni tanto qui posso prendermi la libertà di farlo.
In luglio ho avuto un TIA. Cos'è un TIA? E' un attacco ischemico transitorio che causa un'interruzione o riduzione dell'afflusso del sangue al cervello per qualche minuto. Può evolvere in un ictus ed è molto pericoloso. Sono stata ricoverata al reparto di neurologia a Piacenza e curata amorevolmente.

Da allora prendo delle medicine e soprattutto ogni giorno, per tutta la vita, la cardioaspirina.  Inoltre porto ancora degli strascichi di quello che mi è successo, per esempio una grande stanchezza per cui se ho degli impegni serali, mi organizzo per non stancarmi troppo di mattina. E viceversa. Doso le forze fisiche e psichiche. Insomma, la mia vita è un po' cambiata.

Sto cercando di lasciare un lavoro che non mi piaceva, che semplicemente non era adatto a me e alle mie esigenze di autorealizzazione umana e professionale. In questo credo che il TIA mi abbia dato la spinta giusta. Tendo come tutti ad adagiarmi nelle situazioni e quindi anche un lavoro per nulla appagante ma stabile e routinario poteva lo stesso andarmi bene, anche se ero sempre più insofferente.

Ora  è tutto un po' da reinventare, ma prima ho preso una pausa, proprio per guarire mente e corpo, per poi ripartire.

Una delle mie prime "uscite" ufficiali è stata quella della tournée invernale di "Amaldi l'Italiano", lo spettacolo sul grande fisico italiano, scritto da me e da mio marito Corrado Calda, che è stato rappresentato in varie parti d'Italia e anche al CERN di Ginevra introdotto Fabiola Gianotti.

Ora siamo stati alla Sapienza, nell'aula a lui dedicata, con grande emozione, alla presenza dei parenti di Edoardo e di tanti suoi allievi fisici, tra cui il Prof. Gianni Battimelli, il più grande storico della fisica in Italia, nonché uomo simpaticissimo e alla mano con la nostra consulente storica Adele La Rana, grande professionista, che conosce la materia in un modo sbalorditivo. E anche cara amica, lo siamo diventati in questa avventura molto bella-

Poi è arrivato il turno dell'Aquila e del GSSI, il Gran Sasso Science Institute. Un'altra sede prestigiosa, nei luoghi dove sorge il più grande centro scientifico del sottosuolo al mondo, il più in basso ( circa 1400 metri) dove siamo stati ospiti del rettore Prof. Coccia, mente brillante della scienza e anch'egli ( come tanti fisici, abbiamo scoperto) molto arguto, molto modesto. E' stata un'occasione anche per visitare L'Aquila, una città che ha tanto sofferto ma che sta lentamente risorgendo, come fa ogni volta che è scossa da un terremoto, diversi, purtroppo, nei vari secoli. E i suoi meravigliosi monumenti come la Basilica di Collemaggio  fondata dal Papa del Gran Rifiuto Celestino V e la meravigliosa fontana delle novantanove cannelle.

Ed eccoci anche ad Alzano Lombardo, al Teatro degli Storti, invitati dal poliefrico Prof Cavagna, un professor Keating dei giorni nostri. Come l'insegnante dell'Attimo Fuggente, mi ha colpito in lui la pura vocazione dell'insegnamento e della motivazione dei suoi allievi.

Preziose conoscenze in un battesimo del fuoco per me e per la mia salute. Sono stata abbastanza bene, anche se non sono mancati momenti un po' difficili. A Roma ogni tanto avevo delle crisi di stanchezza e io e Corrado stavamo in camera a riposare. Per fortuna eravamo a Trastevere e dalla finestra c'era un bellissimo panorama. Poi dopo il riposo riuscivo a ripartire. 

A L'Aquila ho fatto un pochino fatica con l'altitudine, seppur bassa, circa 750 metri. Infatti il TIA si è verificato probabilmente per una combinazione di stress e ipertensione non rilevata, quindi da quel momento devo tenermi molto controllata. Tra l'altro c'è una fortissima correlazione in me tra variazioni del livello di stress e pressione, quindi basta andare un minimo in ansia che la pressione sale improvvisamente.  E soffro "salendo" ma ci sto lavorando, come cure. Quindi ogni tanto andavo un po' in affanno camminando.  

Ma ce l'ho fatta e ne sono orgogliosa, così come sto ricominciando a fare le mie cose, che sono quelle che riguardano la letteratura, la narrativa, la poesia, la mia collaborazione al Magazine di Francesco Alberoni, la mia direzione artistica del Piccolo Museo della Poesia di Piacenza che ha avuto varie vicissitudini negli ultimi tempi e che forse ora ha trovato una sede degna del suo prestigio.

Il web divulga un'immagine di noi sempre vincente e forte. E io non parlo dei miei problemi su facebook, che, lo dico candidamente, mi serve soprattutto per far conoscere le attività mie e di mio marito, perché viviamo anche di questo, economicamente, intendo dire. Ma non solo. Le attività artistiche necessitano di divulgazione. 

Poi ci sono le piccole battaglie che ognuno di noi combatte contro le proprie debolezze, fisiche e anche psichiche. Che nessuno vede. E che in questa società darwiniana non è che importino un gran che a meno che uno non le spettacolarizzi e ne faccia business.

Tutto qui, cari amici. Sono comunque molto felice di aver ripreso la mia vita "normale".  Con un po' di fatica, ma ci sono. Ci sarò! :-)

lunedì 7 ottobre 2019

Maria Rosaria Iacobucci la "pittrice dei mondi" alla Biennale di Milano 2019


Maria Rosaria Iacobucci è una pittrice insolita. Pur dipingendo da tantissimi anni, ha deciso solo da poco di mettere il mondo al corrente della sua produzione, peraltro bellissima.
Ha infatti un carattere riservato e si capisce che per lei dipingere è una vera autentica gioia che quasi non ha bisogno di un riconoscimento esterno. Che pure è arrivato e in modo clamorosamente veloce dalla sua "uscita in pubblico".
Difatti è solo dal 2018 che espone eppure ha già esposto in luoghi importantissimi. Uno per tutti il Louvre - addirittura!-, nello spazio "Le Carrousel du Louvre" nel maggio di quest'anno. Il progetto I love Italy, curato dalla brava Francesca Calipari, l'ha portata infatti nel 2018 a Roma, a Trastevere, presso Spazio 40, a Venezia, presso il Centro d'arte San Vidal, nel marzo 2019 a Torino presso Palazzo Saluzzo Paesana.

Ora sarà presente alla Biennale di Milano dal 10 al 14 ottobre 2019


Numerosi i personaggi presenti alla storica esposizione milanese tra cui spiccano Vittorio Sgarbi e Francesco Alberoni.

Maria Rosaria Iacobucci è nata in uno splendido borgo abruzzese, da cartolina, San Valentino in Abruzzo Citeriore, ma ben presto per lavoro si è spostata a Luino. Qui, affascinata dalle bellezze del lago e della natura circostante, ha migliorato le sue capacità pittoriche, sviluppate da autodidatta. Dapprima dipinge olio su tela, su ceramica e restaura mobili antichi, con varie tecniche poi arriva la passione per l'astrattismo dove rivela la sua più autentica vocazione.

Le sue opere sono travolgenti, piene di vita e di movimento. La sua prima opera "pubblica", ovvero l'Onda, dal nome dannunziano come la sua origine abruzzese, ha da subito decretato il suo successo.


Sembra veramente di immergersi nella burrosità di onde concentriche che portano a un vortice di mistero e di grandiosità. Le opere materiche di Maria Rosaria sono elementi vivi e coinvolgenti, frutto di una ricerca accurata di materiali rari e originali.

Io amo anche la sua vena figurativa, non materica, legata allo studio della bellezza classica  alle contraddizioni della nostra società. Questa è "Incomunicabilità" di cui ho avuto l'onore di scrivere una breve relazione critica

Incomunicabilità" La bellezza salverà il mondo, scriveva Dostoevskij, ma ormai la bellezza è rara, più archetipo che natura o realtà. Per questo la pittrice rappresenta un giovane viso apollineo, scolpito nel marmo, che pare avere un cruccio, una noia. Non c'è più dialogo con il cielo? Con la dorata meraviglia dell'ascesa alla purezza, al bello interiore ed esteriore, al καλός καὶ ἀγαθός? Dal nostro mondo involuto si intravvedono solo barlumi scomposti di eternità. Apollo è caduto dal carro del sole, sbriciolatosi sorvolando gli uomini, e ora l'anima eterna non è che un'osservatrice muta e stanca, disapprovante. Da un metaforico finestrino la scorgiamo immobile, mentre noi scorriamo via.( Giusy Cafari Panico)

Ma ora sono i mondi, gli stessi che ha portato a Parigi, i grandi protagonisti materici dell'ispirazione di Maria Rosaria. Eccone uno:


Cosa porterà ala Biennale? Non resta che ritrovarci tutti davanti alle sue splendide opere, che sembrano uscire dalle tele per investirci con i loro interrogativi e la loro energia straripante



martedì 1 ottobre 2019

Il cinese Guido Oldani



Che la sua poetica, il Realismo Terminale, fosse studiata in tutto il mondo lo sapevamo. Che alla Columbia University lo conoscano a menadito anche. Ma che in Cina da un anno lo stiano studiando segretamente ( come solo gli asiatici sanno fare) per consegnargli il loro "Nobel" per la poesia, non ce lo immaginavamo assolutamente. La notizia ha colto di sorpresa persino lui, il nostro Guido, che ora si appresta a preparare la valigia per la Cina.

Guido Oldani, infatti,  riceverà, unico italiano di sempre, il Premio alla Carriera al Festival Internazionale di Letteratura "Quindici Settantatre" in collaborazione con il Governo Cinese. 

Insomma come novello Marco Polo percorrerà la Via della Seta, solamente in chiave poetica.

Per festeggiarlo il Piccolo Museo della Poesia, di cui è Presidente del Comitato Scientifico organizza un reading poetico alla Malpensa, da cui "salperà"  domenica 6 ottobre alle ore 13 e 30.

Siete tutti invitati per onorare un grande intellettuale italiano, conosciuto in tutto il mondo.

L’INCUDINE
somiglia ad un’incudine il quartiere,
su cui siamo battuti e modellati
virilmente dai colpi degli oggetti.
è una forgia la vita cittadina
e siamo insaponati dal rumore
e la neve nasconde il malaffare,
poi la nebbia è l’unico pudore,
c’è un po’ di tutto, meno che l’amore.

lunedì 30 settembre 2019

A Ponte dell'Olio il 13 settembre alle 21 lo spettacolo "Terranuova, storia di un eroe borghese"

Venerdì 13 settembre alle ore 21 nella bellissima cornice del Parco di Villa Rossi a Ponte dell'Olio si terra la rappresentazione teatrale ""Terranuova, storia di un eroe borghese" interpretata dall'attore e regista Corrado Calda.




Lo spettacolo è in tournée da ben due anni e, tra l'altro, è stato rappresentato al Meeting di Rimini, al Pagliorum di Trapani, al Gola Gola Festival di Parma nel 2018,al Teatro Comunale di Santa Maria a Ponte (PI) oltre che in Piazza Cavalli a Piacenza e in altre sedi.

Cos'è un eroe borghese? E perché la sua storia ci dovrebbe tanto appassionare?

Giovanni Raineri è un ragazzino dell'ottocento, di una famiglia della media borghesia, che rimane orfano di padre, con una madre che a soli trentaquattro anni deve mandare avanti una famiglia con bene quattro figli maschi. Arrivano e ristrettezze, la decadenza economica, ma rimane intatta la dignità di una famiglia piacentina, concreta, solida, laboriosa.

Da questa partenza in salita si forgia un carattere di ferro, un uomo studioso ma anche un agitatore di idee che ama profondamente la campagna, la terra.

La sua vita è un crescendo sinfonico di azioni, di imprese legate all'agricoltura, al miglioramento delle condizioni degli agricoltori, delle loro conoscenze. E' un nuovo Prometeo. Fonda i Comizi Agrari, la Federconsorzi, i primi giornali agricoli nazionali, fino a diventare Ministro delle Terre Liberate, risanando in soli due anni i territori devastati dalla Grande Guerra, in un'impresa storica ancora oggi ricordata come il "metodo Raineri"



L'associazione Muselunghe da anni studia e realizza spettacoli teatrali sulle figura dei Grandi Italiani, persone eccezionali, a cui magari sono dedicate scuole e strade, ma su cui l'attenzione spesso superficiale dei media non si sofferma.

Non sono uomini alla Fedez, non hanno mai rincorsi facili guadagni o successi, ma hanno sempre lavorato per il bene comune, per migliorare il loro mondo e, in questo modo, tutto il mondo.

Oltre a Raineri infatti, l'Associazione ha portato in scena il grande Edoardo Amaldi, niente meno che al CERN ( che in pochi sanno che ha contribuito in modo decisivo a fondare), il Cardinale Giulio Alberoni, primo ministro alla corte di Francia e il poverello di Assisi San Francesco.

I primi tre sono piacentini, a testimoniare il legame dell'attore Corrado Calda con la "sua" provincia piacentina, schiva e timida, ma feconda di uomini eccezionali che hanno cambiato il destino di intere nazioni.

Testi di Corrado Calda e della sottoscritta. Fonti storiche di Daniela Morsia.


Il monologo, nato da una collaborazione con il Consorzio Salumi DOP Piacentini ( Prof. Roberto Belli) e con l'Assessorato all' Agricoltura della Regione Emilia Romagna ( Assessore Simona Caselli e Luciana Finessi, responsabile del settore) è  rappresentato a cura del Comune di Ponte dell'Olio, l'ingresso sarà a offerta libera.

venerdì 20 settembre 2019

L'ultima volta al Piccolo Museo della Poesia con Alexandra Mitakidis sabato 28 settembre

Probabilmente il grande segreto di Alexandra Mitakidis è di aver privilegiato la penombra, in modo che da quel punto di osservazione, la luce rassomigli ad un prodigio.
Massimo Silvotti

Sabato 28 settembre alle ore 17 e 30"Incastri di luce" di Alexandra  Mitakidis  sarà l'ultimo.

L'ultimo ma proprio l'ultimo.

Sarà  l'ultimo momento in cui saremo tutti insieme nel nostro piccolo covo storico di Via Pace 5, interrotti come sempre dal suono delle campane del vicino Duomo, ormai diventate amiche, socie anch'esse del nostro amato cenacolo.
 Un posto garbato, non urlato, dove si sono alternate voci poetiche di ogni tipo, dai grandi della poesia nazionale ai poeti cittadini, dai fotografi ai pittori, ai contaminatori di arte.

L'ultima volta. E poi? Chissà. 
Ma l'avverbio chissà vale per tutte le vicende umane.

Intanto ringraziamo la nostra sede, che ci ha visto crescere e sognare.
 Sarà più di una mostra, sarà una festa, una morte e una rinascita.

 Per questo vi aspettiamo in tanti.

E la mostra conclusiva sarà quanto mai suggestiva

 




Alexandra Mitakidis, fotografa triestina che sta riscuotendo notevoli consensi anche sul piano internazionale, sin dall'adolescenza ha assorbito dal padre la passione per la fotografia, che poi ha coltivato e approfondito con crescente impegno e costante slancio sperimentale. In questa mostra spiazzante l'artista triestina ha deciso di confrontarsi con la corrente poetica del realismo terminale.




Vi aspettiamo. Ancora una volta. State con noi.

martedì 17 settembre 2019

Alberoni Magazine. La rivista on line sull'amore e sulla coppia


L'Alberoni Magazine è l'unica rivista on line che si occupa di tematiche riguardanti l'amore e la coppia, e non solo.


 E io ne faccio parte da circa un anno e mezzo, con grande gioia. Se siete curiosi
www.alberonimagazine.it

Francesco Alberoni non ha certo bisogno di presentazioni: è il più celebre sociologo italiano, studioso dei movimenti collettivi, del divismo, dei costumi, teorico massimo della teoria dello "stato nascente". Ma soprattutto con "Innamoramento e amore" e altre decine di studi dedicati all'Amore è diventato popolare in tutto il mondo.
Qui il Professore con me a Piacenza alla presentazione del libro "Amore mio come sei cambiato" scritto a quattro mani con Cristina Cattaneo Beretta

La rivista è molto singolare, essendo composta da saggi brevi e scorrevoli che rispondono alle esigenze sempre crescenti di un pubblico quanto mai disorientato sule dinamiche dei sentimenti.

Oltre ai drammi purtroppo quotidiani relativi al femminicidio e alla violenza nei confronti delle donne, sembra quasi che tra uomini e donne ci si capisca sempre meno, senza parlare poi di quella che Cristina Cattaneo Beretta ( vice direttore del magazine) ha definito "l'isteria del XXI secolo" ovvero la dipendenza affettiva da amore non corrisposto, che colpisce le donne in particolare.

Ogni giorno sul web si trova un nuovo articolo, un nuovo argomento, una nuova risposta, senza contare la seguitissima rubrica delle lettere.

Il canale più facile per i webnauti è facebook.

Basta iscriversi  a   Pagina Facebook di Alberoni Magazine

La redazione è composta, oltre che dal Professore, che ci illumina con le sue osservazioni profonde e moderne, mai scontate dalla sottoscritta, da Cristina Cattaneo Beretta, Rosa Antonietta Scramaglia, Federica Fortunato, Mariolina Sguotti e Luisella Pescatori. Ecco la squadra delle "Alberoni's Angels"
La redazione ( e il progetto )

 Vi aspettiamo tutti i giorni
Cristina Cattaneo Beretta

Rosa Antonietta Scramaglia

Federica Fortunato


Mariolina Sguotti
Luisella Pescatori





Giusy Cafari Panico

 Questa rivista tratta dell’innamoramento, dell’amore,  più in generale delle passioni sociali, politiche religiose, dei problemi della nostra vita quotidiana cercando di analizzarli, comprenderli e ove possibile indicare delle soluzioni. È fatta da un piccolo gruppo di studiosi. Insieme, ciascuno con la sua specialità,  costituiscono un cenacolo culturale.Il nostro scopo è di allargare progressivamente questo cenacolo con altri studiosi che condividono i nostri interessi, il tipo di formazione e i nostri valori culturali fino a costituire una vera e propria Scuola delle passioni, dei sentimenti e della vita sociale. 
Francesco Alberoni

mercoledì 11 settembre 2019

Salviamo il Museo della Poesia - Radunata a Firenze il 14 settembre con la marcia silenziosa dei poeti

Carissimi amici,
sono ormai cinque anni che collaboro come direttrice artistica al Piccolo Museo della Poesia di Piacenza, da quando Massimo Silvotti, un "folle" geniale, mi ha dato questo incarico e mi ha offerto di unirmi a lui e ad altri amici in questa impresa obsoleta di offrire poesia a una città, Piacenza, sempre molto restia a nuove avventure culturali e con pochissima tradizione riguardo la poesia.
Ma la sfida è stata vinta, almeno per quanto riguarda l'apprezzamento delle persone, dei poeti che da tutte le parti d'Italia hanno varcato le porte del Museo.


Uno in particolare, Guido Oldani, è Presidente del Comitato Scientifico del Museo

Massimo Silvotti ha acquistato con suoi fondi antichi manoscritti autografi, riviste e documenti per migliaia e migliaia di euro. Ungaretti, Montale, Leopardi... antichi volumi a disposizione di tutti.
Ma anche tante presentazioni, tanti contatti con i maggiori festival letterari di tutta Italia, con tutti i maggiori poeti italiani, da Gianpiero Neri, decano dei poeti  a Tiziano Rossi, da Gabriella Sica a Paolo Valesio, a tantissimi altri, che a non nominarli mi sento già in colpa. E poi le tante trasferte al MUDEC di Milano, a Venezia, a Roma, a Firenze, persino all'estero nell'est europa.








Ma tutto questo spesso non basta. Il Museo infatti non ha mai ricevuto finanziamenti economici pubblici, solo qualche aiuto generoso da parte di una fondazione bancaria che tuttavia non può per statuto pagare l'affitto di questo bellissimo gioiello italiano.

Che fare? La soluzione estrema. Per non chiudere il Museo ( l'affitto è scaduto il 31 dicembre e siamo in smobilitazione) il direttore è disposto a regalare tutto il patrimonio ivi contenuto. Solo per salvarlo.
La prelazione è per la città di Piacenza, ma si sa, la burocrazia, i tanti impedimenti che fanno spesso male al nostro bel paese potrebbero opporsi al mantenimento della naturale collocazione del Museo, nel crocevia tra Lombardia, Emilia, Piemonte e Liguria, nella città dove siamo nati, od originari, noi cinque del direttivo del Museo: oltre a me Massimo Silvotti ( pur nato a Bruxelles), Sabrina De Canio, Doriana Riva e Domenico Ferrari Cesena.

Quindi la nuova sfida: una manifestazione corale, finalmente non politica. 

Sabato 14 settembre 2019 alle ore 11.30, con partenza da piazza S. Maria Novella, almeno un centinaio di poeti provenienti da tutta l’Italia, avvieranno la propria marcia attraverso il centro storico di Firenze, in assoluto silenzio e con il solo abbigliamento di colore blu. 
Proprio il 14 settembre, tanti anni fa, moriva infatti Dante, in esilio a Ravenna, e i poeti esiliati renderanno omaggio al grande esule proprio sotto il suo monumento, armati solo delle loro poesie, anch'esse stampate in blu.




Io non ci sarò per un problema di salute che ho avuto in luglio e che mi tiene lontana da tante cose. Ma ci sarò con la mia anima, con la mia voglia di migliorare questo paese, fosse solo con una poesia in più e con una mia poesia rigorosamente in blu che leggera il mio mitico Direttore folle.


Vi invito quindi a partecipare, non solo voi poeti, ma anche voi simpatizzanti. 
Non è solo un grido per salvare un'istituzione importante, vitale, necessaria proprio perché apparentemente superflua, ma tutti voi simpatizzanti.

Da mesi il nostro quotidiano di Piacenza, attraverso i suoi direttori prima Stefano Carini e poi Pietro Visconti, accolgono fiumi di lettere che chiedono alle istituzioni di aiutarci. 

D'altronde il movimento poetico piacentino su Libertà è stato proprio iniziato dal grande e indimenticato Gaetano Rizzuto, padrino della poesia piacentina in tanti contesti e a cui sono particolarmente legata da affetto.

E un movimento commovente, così come commoventi sono state le tre Woodstook piacentine, le maratone di lettura del 2016, del 2018 e del 2019 ( dedicata all'Infinito di Leopardi, di cui i piacentino Pietro Giordani fu il padre letterario) che hanno portato centinaia di sostenitori privati al Museo. 

E che dire dell'attenzione della stampa, sempre crescente. E' della settimana scorsa un articolo a piena pagina di Avvenire sulla pagina della cultura.

Siamo ottimisti, ma abbiamo bisogno di voi.
Perché, se vi guardate attorno, vi accorgete anche voi che c'è bisogno di bellezza, c'è un disperato bisogno di Poesia