Ciao amici!
Ho scoperto di poter usufruire di una connessione internet e allora eccomi qui a colloquiare con voi nello spazio cibernetico.
Mi trovo a Lido Riccio di Ortona a Mare, la città di mio nonno Giuseppe.
Sono qui da una settimana che è stata rilassante ma piena di piacevolissimi eventi.
E' per me una grande emozione essere qui nella terra dei miei avi.
Non me ne vogliano i miei carissimi amici piacentini... ma sento molto queste radici, le sento nel mio essere più viscerale e questa terra ce l'ho nella parte più vera del mio cuore.
Ortona è una città dalla storia molto tormentata. Durante la seconda guerra mondiale è stata, assieme a Cassino ( altra mia "patria", quella dei miei bisnonni Cafari Panico), la città più martoriata dalla guerra, tanto da essere chiamata, anche all'estero, la piccola Stalingrado. Ci sono cimiteri di soldati di diverse nazionalità, soprattutto canadesi.
E pensare che era bellissima ed aveva avuto un epoca d'oro ai tempi di Margherita d'Austria, Duchessa Farnese di Parma e Piacenza, che è morta qui, ma sepolta nella mia città, a Piacenza.
Che strano gemellaggio, vero? Ortona e Piacenza.
La città di mio nonno e la mia.
Poi Ortona è famosa per tanto altro.
Il Re Vittorio Emanuele ha lasciato l'Italia ( qui dicono "è scappato" ) partendo proprio da qui all'indomani dell' 8 settembre 1943.
Poi è la città della grande famiglia dei pittori Cascella, di Maurizio Costanzo (quasi nessuno lo sa), di Rocco Siffredi ;-)), di Tosti e della madre di D'Annunzio.
Ma soprattutto è la città di San Tommaso apostolo. E vi rimando al prossimo post...
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