mercoledì 30 novembre 2011
RECENSIONE DI MOTO A LUOGO SUL PERIODICO PARMA QUI
Le allucinazioni certe volte diventano realtà
e viceversa le visioni reali sembrano
nel ricordo allucinazioni.
Questa è una delle cinquanta liriche raccolte nella silloge "Moto a luogo", edita da Lir edizioni. Giusi Càfari Pànico, poetessa e scrittrice piacentina, è vincitrice di diversi premi letterari nazionali e internazionali.
“Moto a luogo” è un’opera in grado di interpretare con acume tutte quelle emozioni e contrapposizioni che ogni animo umano sensibile sente nel proprio intimo in questa controversa società contemporanea. Già il titolo del volume racchiude in sé non solo tutte le problematiche e le contraddizioni legate al peculiare momento storico che stiamo vivendo, ma riassume anche l’importante concetto di quella “società liquida” introdotto dal geniale sociologo contemporaneo Zygmunt Bauman. Con spirito “Pirandelliano”, l’autrice punta dritto il dito verso la maschera che ogni individuo porta. Inoltre parla del bisogno di luce e di amore, estrinseca la sensazione di bilico tra il desiderio di trionfare e la rassegnazione di arrendersi, tra la paura di invecchiare e il timore di crescere.
Queste sono solo alcune riflessioni/emozioni che la scrittrice regala attraverso le rime di una piacevole ma al tempo stesso profonda lettura poetica. Il volume è un lavoro di pregevole fattura tecnica, ma anche di notevole carica emotiva. Se volessimo con una semplice frase compendiare il libro utilizzeremmo la celebre espressione di Ugo Foscolo:
Quello spirto guerriero che dentro mi rugge
Giusy Càfari Pànico accompagna il lettore sul dorso di una farfalla, ma riesce anche a far ascoltare il ruggito di quel leone che è dentro ognuno di noi.
Enza Iozzia
Presente anche sul sito www.sololibri.net
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Cara dolce Giusy, come due farfalle aggrappate alla vita facciamo sentire le nostre voci da leonesse ;)
RispondiEliminaEnza(peperoncino)
Cara...con la tua proverbiale empatia hai individuato in me il leone che soffre di essere nascosto dentro i panni di una dolce pecorella.
RispondiEliminaGrazie per la splendida prefazione!
Un abbraccio,
Giusy