giovedì 7 giugno 2012

Una da SerialChillers


Parliamo di Serialchillers ;) Già già, di Serialchillers! Ch..avete letto bene!
E’ un concorso letterario molto originale, a cui ho partecipato l’anno scorso.
Su un sito erano pubblicate venticinque foto, in cui erano immortalate altrettante  persone “normali” ( le virgolette sono sempre d’obbligo)  atteggiate da criminali, indicate con nomi di fantasia.
Il progetto nasce da un fotografo bolognese, Fabrizio Bellardinelli, che dopo aver analizzato molte foto di veri serial killer ha pensato di andare a scovare il male proprio dietro volti  che non lo contengono. Una ricerca che è metà sociologica metà  antilombrosiana.

Per farla breve la Maglio Editore di San Giovanni in Persicelo ha poi pubblicato un’antologia con i racconti vincitori con una specialissima Guest Star a scrivere il racconto introduttivo: il famoso giallista emiliano Loriano Macchiavelli, l’autore, tra l’altro, delle vicende del Commissario Sarti.

Caso strano ha voluto che io e Macchiavelli scegliessimo lo stesso "chiller"!
Mamma mia che responsabilità… E che confronto impari!!
Così lui apre il volume e io lo chiudo con lo stesso protagonista: Elias Romanov.

Ma le storie sono completamente diverse, così forse spero di essere riuscita a sfuggire all’impari confronto.

Ecco il mio incipit….

 LA CACCIATA DAL PARADISO di Giusy Cafari Panico
  
Gli piaceva spegnere le candele davanti alle statue.
Una alla volta, usando la punta delle dita.
Sentiva solo un piccolo bruciore, attenuato dai calli che gli si erano formati sui polpastrelli, anneriti dal fuoco.  
Mentre le spegneva, pensava che la maggior parte delle persone va dalla Madonna e dai Santi per esaudire desideri futili.
E chiede senza dare nulla, senza fare nessuna penitenza, a volte senza infilare nemmeno le monete nella feritoia.
Elias Romanov lo sapeva benissimo, perché dopo apriva la cassetta con il chiavistello.
Li osservava bene, i frequentatori della chiesa, da quando Padre José l’aveva assunto come sagrestano della Chiesa Madre di Detroit. Ragazze scosciate, adolescenti che chiacchieravano durante l’omelia, donne che si accendevano una sigaretta appena uscite sul sagrato.
Perché Padre José, non dava il giusto esempio. E lui lo sapeva.
Certo che non ci fosse nessuno, si infilò nel confessionale e, dopo aver dialogato a voce alta con un interlocutore immaginario,  impartì l’assoluzione e comminò la penitenza.
Poi chiuse la porta della chiesa a doppia mandata, spense le luci e si diresse verso la sacrestia, trascinando una grossa borsa.
                                                           

Il sagrestano ricordava dolorosamente il giorno in cui lo avevano cacciato dal seminario di Providence.
Padre John l’aveva convocato e invitato a sedere nella poltrona davanti alla sua scrivania. 
Elias era perfetto nella sua veste talare. Aveva scelto un modello antico, di quelli con tanti, infiniti bottoni, lungo fino ai piedi. Si era rasato la sommità dei capelli, come un monaco,  anche se non era obbligato a farlo.
Non era nemmeno obbligato a infliggersi pene corporali, ma sapeva che era una pratica che fortificava corpo e anima.
La sua schiena era una lavagna incisa da un reticolato di ferite che trasudavano sangue.[continua....] 


Ecco la copertina del libro che si può acquistare on line e che è di pregevole fattura editoriale.



 Ne hanno parlato anche su svariati quotidiani nazionali e persino su Dylan Dog!



Mi fa piacere parlarne adesso perché si tratta di un prodotto EMILIANO, nato in una città vicinissima alle zone terremotate. Una dimostrazione di come le persone di quel territorio sfornano idee a ripetizione e si lanciano in avventure imprenditoriali di grande respiro. Come la Maglio Editore.
Dovevo esserci a una presentazione del libro, ma è stata annullata causa evento sismico, come tutti sanno. Allora… la faccio qui, nel mio piccolo spazio. 

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